È situata tra il braccio destro e il transetto, la navata destra e l’ala settentrionale dell’antico convento dei benedettini. Vi era una cappella dedicata a San Cataldo, nel 1561 il Cardinale Alessandro Farnese vi fece trasferire l’altare di S. Benedetto, in occasione del rifacimento della navata centrale. Da allora prese il nome di cappella di san Benedetto. Nel 1607 Antonio Novelli la decorò con affreschi e con una pala d’altare. Gli affreschi furono sostituiti nel 1728 con dei rilievi in marmo eseguiti da Giovanni Marino, rappresentanti scene della vite del Santo.
Tutti i rilievi e le sculture sono in marmo bianchi ad eccezione di quelli delle zone superiori e del soffitto, che sono in stucco bianco. Le decorazioni architettoniche e le pareti comprese fra esse sono in marmo colorato con un piacevole effetto. Sull’altare fino al 1776 vi era una pala di Antonio Novelli che fu tolta perché vi fu istallato un grande rilievo in marmo del Marabitti, raffigurante la gloria di S. Benedetto. Il soffitto è a botte, con lunette incise nella volta e con grande ovale al centro con il simbolo della trinità.
I Benedettini intesero fare di quella cappella il luogo di glorificazione del loro fondatore. La vita del Santo è narrata nei dieci rilievi dal Marino; cinque per pareti, a partire dal lato destro vicino all’altare e finendo al lato opposto con vicende della vita del Santo. Il ciclo della vita di San Benedetto si conclude sull’altare con la figura del Santo a grandezza naturale sorretta da angeli che volge lo sguardo sul simbolo della trinità che splende sopra di lui.
In alto ai lati due angeli, uno suona il flauto e l’altro il violino, mentre accanto al Santo altri angeli reggono la mitra, il pastorale e la regola.
La composizione marmorea ha tutte le gradazioni del rilievo, è tutta bianca ed è impreziosita di elementi metallici dorati.
Tutti i rilievi e le sculture sono in marmo bianchi ad eccezione di quelli delle zone superiori e del soffitto, che sono in stucco bianco. Le decorazioni architettoniche e le pareti comprese fra esse sono in marmo colorato con un piacevole effetto. Sull’altare fino al 1776 vi era una pala di Antonio Novelli che fu tolta perché vi fu istallato un grande rilievo in marmo del Marabitti, raffigurante la gloria di S. Benedetto. Il soffitto è a botte, con lunette incise nella volta e con grande ovale al centro con il simbolo della trinità.
I Benedettini intesero fare di quella cappella il luogo di glorificazione del loro fondatore. La vita del Santo è narrata nei dieci rilievi dal Marino; cinque per pareti, a partire dal lato destro vicino all’altare e finendo al lato opposto con vicende della vita del Santo. Il ciclo della vita di San Benedetto si conclude sull’altare con la figura del Santo a grandezza naturale sorretta da angeli che volge lo sguardo sul simbolo della trinità che splende sopra di lui.
In alto ai lati due angeli, uno suona il flauto e l’altro il violino, mentre accanto al Santo altri angeli reggono la mitra, il pastorale e la regola.
La composizione marmorea ha tutte le gradazioni del rilievo, è tutta bianca ed è impreziosita di elementi metallici dorati.