Momenti...nell’infinito
La Sicilia è una terra speciale. Voci di passati diversi e complessi ci parlano, in più luoghi, con una forza che non abbraccia solo le categorie del ricordo ma che riesce anche ad essere coinvolgente. Monreale è uno di questi posti privilegiati. Il suo Duomo, in particolare.
‘Lux ex Oriente’. La sua stessa ubicazione voleva essere ed è un invito al rinnovamento attraverso le vie segrete della meditazione ed il ripensamento sulla nostra collocazione nell’universo. Fondamentale, in questa esperienza, è stato mons. Nicola Gaglio, Arciprete del Duomo, che ha saputo, quasi maieuticamente, condurci in questo viaggio, davvero ‘dentro e fuori di noi’. Risuonando in tono pacato nel silenzio delle navate, alte quasi a voler giungere a Dio, la sua dotta interpretazione ci ha letteralmente rapiti.
Ci siamo così addentrati nei segreti dei mosaici, visive expositiones Evangelii, delle colonne che ricordano quelle pregevoli del chiostro adiacente, delle ruote per la lettura delle Scritture, o del Cristo Pantocratore che, proprio da Oriente, troneggia dall’abside centrale, mentre il raccoglimento e lo stupore andavano in un crescendo pari a quello delle note del famoso organo a sei manuali che risuonavano nel vuoto, Complici, in questo, anche l’imbrunire, che lentamente scendeva nello stesso Duomo, il contrasto dei colori, che pur le candele rivelavano, sia nello splendore di tonalità memori dei fasti bizantini ed arabeggianti proprie dei mosaici, delle vesti dei santi, dell’altare di Valadier, sia in quelle tenui ed erose dal tempo dei marmi latini o dei materiali locali.
Ed in quella sinestesia abbiamo, ritrovato, forse, gli stessi accordi dell’anima dell’uomo del Medioevo, che, trascendendo dal tempo e dallo spazio, realizzava, con Agostino, quell’incontro con la Città di Dio, in una perfetta comunione con il tutto, come lo stesso mons. Nicola ricordava. Di qui l’attardarci in quel luogo. E neanche il chiudersi dietro di noi dei poderosi portali del Pisano ha intaccato quel senso di pienezza e di benessere provato. Accompagnandoci, infatti, per lungo tempo, ci ha strappato la promessa di ritornarvi al più presto.
Un grazie dunque sincero a mons. Nicola, alle autorità e alle maestranze del Duomo da parte del gruppo internazionale di linguisti convenuti a Palermo in occasione del Colloquio sulle etimologie ignote del LEI-Lessico Etimologico Italiano sotto la direzione del prof. Max Pfister e del prof. Wolfang Schweickard, e godendo della generosa cooperazione del prof. Giovanni Ruffino (mercoledì 28-29 ottobre 2009).
Max Pfister e Wolfang Schweickard
‘Lux ex Oriente’. La sua stessa ubicazione voleva essere ed è un invito al rinnovamento attraverso le vie segrete della meditazione ed il ripensamento sulla nostra collocazione nell’universo. Fondamentale, in questa esperienza, è stato mons. Nicola Gaglio, Arciprete del Duomo, che ha saputo, quasi maieuticamente, condurci in questo viaggio, davvero ‘dentro e fuori di noi’. Risuonando in tono pacato nel silenzio delle navate, alte quasi a voler giungere a Dio, la sua dotta interpretazione ci ha letteralmente rapiti.
Ci siamo così addentrati nei segreti dei mosaici, visive expositiones Evangelii, delle colonne che ricordano quelle pregevoli del chiostro adiacente, delle ruote per la lettura delle Scritture, o del Cristo Pantocratore che, proprio da Oriente, troneggia dall’abside centrale, mentre il raccoglimento e lo stupore andavano in un crescendo pari a quello delle note del famoso organo a sei manuali che risuonavano nel vuoto, Complici, in questo, anche l’imbrunire, che lentamente scendeva nello stesso Duomo, il contrasto dei colori, che pur le candele rivelavano, sia nello splendore di tonalità memori dei fasti bizantini ed arabeggianti proprie dei mosaici, delle vesti dei santi, dell’altare di Valadier, sia in quelle tenui ed erose dal tempo dei marmi latini o dei materiali locali.
Ed in quella sinestesia abbiamo, ritrovato, forse, gli stessi accordi dell’anima dell’uomo del Medioevo, che, trascendendo dal tempo e dallo spazio, realizzava, con Agostino, quell’incontro con la Città di Dio, in una perfetta comunione con il tutto, come lo stesso mons. Nicola ricordava. Di qui l’attardarci in quel luogo. E neanche il chiudersi dietro di noi dei poderosi portali del Pisano ha intaccato quel senso di pienezza e di benessere provato. Accompagnandoci, infatti, per lungo tempo, ci ha strappato la promessa di ritornarvi al più presto.
Un grazie dunque sincero a mons. Nicola, alle autorità e alle maestranze del Duomo da parte del gruppo internazionale di linguisti convenuti a Palermo in occasione del Colloquio sulle etimologie ignote del LEI-Lessico Etimologico Italiano sotto la direzione del prof. Max Pfister e del prof. Wolfang Schweickard, e godendo della generosa cooperazione del prof. Giovanni Ruffino (mercoledì 28-29 ottobre 2009).
Max Pfister e Wolfang Schweickard