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Solennità di San Castrense - Lunedì 11 Febbraio 2013
Patrono di Monreale e dell'Arcidiocesi
San Castrense, Vescovo di Cartagine (Africa) vissuto intorno al V secolo d. C., è ricordato nel “calendario marmoreo” di Napoli anche se molto poco si sa di lui. Durante la persecuzione dei Vandali guidati da Genserico (390-477), insieme ad altri sacerdoti e fedeli, fu imbarcato su una vecchia nave priva di timone, di antenne e di cavi con lo scopo di farlo annegare. Sbarcato miracolosamente in Campania il 10 maggio, iniziò lì a svolgere il suo apostolato. E’ incerto se sia stato Vescovo di Castel Volturno o di Sessa Aurunca, guidò comunque con amore e con zelo i fedeli della sua città. I biografi riportano due guarigioni da lui compiute durante la vita: la liberazione di un uomo posseduto dal demonio e il salvataggio di una nave carica di persone (entrambi gli episodi sono raffigurati in due pannelli musivi della Cattedrale di Monreale). Muore sul finire del V secolo d. C. “in mezzo al suo popolo, dopo aver celebrato i misteri ed essere disceso da sé nella sepoltura” e viene subito venerato dal popolo in tutta la Campania ed in molti altri paesi.

Fu ritenuto martire perché raffigurato in alcune pitture, scoperte intorno al 1881 in una grotta a Calvi (Caserta) e risalenti al VII secolo, insieme al martire Prisco.
L'Arcivescovo di Capua, Alfano, che dovette accompagnare la principessa Giovanna, figlia di Re Enrico II d'Inghilterra e sorella di Riccardo "Cuor di leone", a Palermo, portò come dono di nozze al Re Guglielmo II, il corpo di San Castrense senza la testa che è rimasta a Capua (cfr. F. Testa, Vita di Guglielmo II, Palermo 1770).

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